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(fonte: il Sole24 Salute)


Una malattia, una sindrome, un disordine. Esiste o non esiste la Pas, sindrome di alienazione genitoriale (Pas è l’acronimo dell’inglese Parental Alienation Syndrome), il disturbo diagnosticato a Leonardo, il bambino di dieci anni prelevato dagli agenti di polizia in una scuola di Cittadella, in Veneto? La comunità internazionale è scettica sui presupposti scientifici di questa sindrome proposta nel 1985 da Richard Gardner che si concretizzerebbe in un abuso psicologico a carico del bambino volto a denigrare la figura di un altro genitore. Anche la figura di Gardner risulta ambigua e alimenta i dubbi. Quando nel 2003, all’età di 72 anni morì suicida, il New York Times pubblicò un necrologio che lo indicava come professore della Columbia University, salvo poi dover smentire l’annuncio precisando che il Dr Richard A. Gardner aveva mentito sulla sua posizione alla Columbia University, in quanto non era mai stato professore di Psichiatria Infantile presso il famoso ateneo americano, ma soltanto un volontario non retribuito.

 

IPOTESI CONTROVERSA – La Pas al momento non è inclusa nel DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dell’Associazione Psichiatrica Americana”, mentre è contemplata nelle “Linee guida in tema di abuso sui minori” della “Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia). Prima che il caso di Leonardo esplodesse, con la decisione della Corte d’Appello di Venezia sulla base della diagnosi svolta dal neuropsichiatra Rubens De Nicola, consulente tecnico d’ufficio (Ctu) del tribunale, in Parlamento c’era stata un’interrogazione del senatore Stefano Pedica, dell’Italia dei Valori, rivolta ai ministri della Salute e della Giustizia nella quale il parlamentare ricordava come nella replica del Governo italiano durante la discussione del rapporto dell’Onu contro la violenza di genere, a giugno a Ginevra, si sottolineava “che al momento la letteratura scientifica ed i professionisti legali internazionali sono unanimi nell’affermare l’inesistenza della Pas, e la sua inammissibilità nelle sedi giudiziarie – si legge nell’interrogazione -, e altresì sulla necessità di ulteriori approfondimenti su ricerche e studi prima che nuove teorie possano essere utilizzate in complesse e delicate questioni collegate alla cura dei figli nei casi di separazione”. Eppure, metteva in evidenza Pedica, in Italia “si assiste sempre più frequentemente all’utilizzo, nella cause giudiziali, della Pas al fine di decidere sull’affidamento dei figli”, e riferendosi al caso del piccolo Leonardo, si segnala “un uso assiduo dell’utilizzo della Pas presso i tribunali veneti”. 

di Cosimo Colasanto (12/10/2012)

(Fonte ANSA) – ROMA, 11 OTT – Il bacio è il termometro dell’amore, ci aiuta a scegliere la persona giusta e misura la salute della coppia. Lo dimostrano 2 studi pubblicati sulle riviste Human Biology e Archives of Sexual Behavior e condotti da Rafael Wlodarski della University of Oxford su oltre 900 persone: è emerso che il primo bacio dato da un nuovo potenziale partner può cambiare il fascino da lui suscitato in noi e che i baci sono un’ottima ”unità di misura” della solidità del rapporto, più del sesso.

(Fonte ANSA) – ROMA, 16 OTT – Nel cervello esiste un ‘mixer’ capace di regolare il volume delle voci che sentiamo: si tratta di un circuito di neuroni che collega la corteccia motoria a quella uditiva, e che ha il compito di attenuare la percezione della nostra voce per migliorare l’ascolto di quella altrui.

La struttura è descritta per la prima volta su The Journal of Neuroscience dalla Duke University a Durham. Si sospetta che proprio dal suo cattivo funzionamento possano nascere le voci nelle teste dei malati psichiatrici.

(Fonte AGI) – Londra, 15 ott. – Se i bambini vanno a dormire ogni sera a orari diversi e non prestabiliti hanno maggiori possibilita’ di sviluppare problemi comportamentali. Lo ha scoperto un nuovo studio dello University College London pubblicato sulla rivista ‘Pediatrics’. Dai dati e’ emerso che andare a letto ad orari irregolari sconvolge i ritmi naturali del corpo, favorendo la privazione del sonno e minando alla maturazione sana del cervello e alla capacita’ di controllare alcuni comportamenti nei bimbi.

“Non andare a dormire a un orario preciso” ha spiegato Yvonne Kelly, autrice dell’indagine “induce uno stato psicofisico simile a quello del jet lag”.
  “Sappiamo che lo sviluppo precoce del bambino esercita profonde influenze sulla salute e il benessere in tutto il corso della vita. Ne consegue che le interruzioni di sonno, soprattutto se si verificano in momenti chiave dello sviluppo possano avere importanti ripercussioni sulla sua salute per tutta la vita”. I problemi risultati associati al sonno irregolare sono iperattività, problemi a relazionarsi con i coetanei, difficolta’ emotive. Lo studio ha analizzato dati di un campione di piu’ di diecimila bambini monitorati a tre, cinque e sette anni in relazione alle abitudini notturne.

(Fonte AGI) – Washington, 11 ott. – Scoperti due geni legati a un aumento del rischio di insorgenza di disturbi alimentari come l’anoressia nervosa e la bulimia. La scoperta è di un team di ricercatori della University of Iowa e riguarda due mutazioni geniche associate a un incremento del pericolo di sviluppare disordini alimentari. I geni interagiscono nella stessa via di segnalazione del cervello e producono lo stesso effetto biologico. I risultati suggeriscono che questo percorso potrebbe rappresentare un nuovo bersaglio per la comprensione e il trattamento dei disturbi alimentari. Lo studio, pubblicato sul ‘Journal of Clinical Investigation’, ha studiato i tratti genetici di due famiglie gravemente colpite dai disturbi alimentari: due mutazioni geniche una per famiglia sono risultate associate al rischio aumentato.

Un gene è l’ESRRA: una mutazione correlata ai disturbi ne diminuisce l’attività.
  L’altro e’ relativo al repressore trascrizionale HDAC4. .

Fonte AGI) – Washington, 11 ott. – Alcuni ricercatori della Brown University e del King’s College di Londra hanno scoperto alcuni importanti dettagli circa il modo in cui l’anatomia del cervello influenza l’acquisizione del linguaggio nei bambini.
  Lo studio di Jonathan O’Muircheartaigh e colleghi è stato pubblicato sul ‘Journal of Neuroscience’. Gli scienziati hanno scoperto che l’esplosione dell’acquisizione del linguaggio che si verifica solitamente nei bambini fra i 2 e i 4 anni non si riflette in sostanziali cambi nell’asimmetria cerebrale.

Le strutture che supportano le abilita’ linguistiche tendono a localizzarsi nella parte sinistra del cervello e per questo i ricercatori si aspettavano di vedere piu’ mielina che si sviluppava in quell’emisfero durante il periodo critico dell’acquisizione linguistica. Ma non e’ questo quello che accade. “C’era uno sbilanciamento di mielina, rispetto all’eta’ di un anno, ma nella parte destra anche all’eta’ di un anno.
  Piuttosto che crescere, queste asimmetrie rimanevano costanti nel corso del tempo”, ha spiegato O’Muircheartaig.

(Fonte: AGI) – Waco, 11 ott. – Le persone che hanno notevoli difficolta’ a gestire l’incertezza e temono con maggior intensita’ l’ignoto sono piu’ a rischio di sviluppare la cybercondria, la versione “web” dell’ipocondria che colpisce chi e’ ossessionato dalle ricerche relative alla propria salute online. La cybercondria peggiora durante la ricerca delle risposte in questi individui più vulnerabili, secondo un nuovo studio della Baylor University pubblicato sulla rivista Cyberpsychology, Behavior and Social Networking.

In pratica, i soggetti che sono già affetti da profonda insicurezza e pensieri ossessivi sulla probabilità di sviluppare malattie gravi quando si mettono alla ricerca di potenziali diagnosi funeste su internet non fanno altro che aggravare i sintomi dell’ipocondria.